Per chi potrà partire per le ferie con la famiglia è il momento dei dubbi, visto che stiamo tutti attraversando un’enorme incertezza per la pandemia in corso da Covid-19.
I genitori hanno innumerevoli domande quando si tratta di mantenere i bambini al sicuro e riguardano le attività consentite senza correre pericoli.
Ecco i consigli del primario di Pediatria dell’Ospedale Sacra Famiglia Fatebenefratelli di Erba (Como), Gaetano Mariani:
- Non allarmiamo i bambini. I più piccoli devono essere informati di quanto accade e resi consapevoli di ciò che sta avvenendo intorno a loro. Molto probabilmente dovremo convivere con questo stato di emergenza ancora per molti mesi, e non dovremo abbassare la guardia neanche durante il rientro a scuola e il prossimo inverno. E’ quindi importante che i genitori infondano consapevolezza e diano messaggi chiari ai propri figli, senza per questo allarmarli eccessivamente.
- Spiegare ai più grandicelli l’importanza del rispetto delle regole di distanziamento sociale e facendo attenzione ai più piccoli, per evitare che condividano spazi e giochi con altri bambini soprattutto in ambienti chiusi Mantenere le distanze, anche al mare! L’obbligo di mantenere sempre e comunque la distanza interpersonale di almeno un metro tra i bagnanti, di indossare la mascherina quando non si sta nella propria area ombrellone, di evitare assembramenti e condivisione di aree ombrelloni. Il senso di tali provvedimenti è ovvio: evitare almeno la diffusione virale tra un gruppo familiare e l’altro.
- Il mare genera un “effetto aerosol” che aumenta il rischio di contagio? No, non vi sono evidenze per ora che la ventilazione e “l’effetto aerosol” causato dalle onde aumenti tale rischio. Sulla spiaggia e in mare il rischio di contagio è simile a qualsiasi altro luogo aperto. Al mare quindi, come sempre quando si sta all’aperto, se si rispetta una corretta distanza interpersonale, è minore il rischio di trasmettersi il virus rispetto ai luoghi chiusi.
- Mio figlio può frequentare la piscina pubblica? Per molti bambini, la piscina pubblica è una parte iconica della vacanza estiva, che si tratti della piscina del campeggio, di una piscina locale o della parrocchia del quartiere. Il coronavirus non può essere trasmesso in acqua, quindi non c’è niente di pericoloso riguardo al nuoto.
- Stare all’aperto, con un clima caldo, secco, rende anche più difficile la trasmissione di goccioline di saliva rispetto a quando si sta in ambienti chiusi in cui c’è più umidità, come accade di solito in autunno o in inverno” ricordano i pediatri. A partire dal 15 luglio anche in Lombardia è possibile stare all’aperto senza mascherina. I bambini dovrebbero seguire questa regola: giocare in piccoli gruppi. Giocare con lo stesso gruppo di amichetti fa correre loro meno rischi di contagio e rende inoltre più semplice risalire all’origine di un eventuale contagio.
- Se si viaggi sui mezzi di trasporto come treni, autobus, navi e aerei, metropolitana, nei quali si sta al chiuso e non sempre è possibile mantenere la distanza di sicurezza di un metro, sarà necessario indossare la mascherina. Le mascherine devono essere utilizzate anche dai bambini che hanno compiuto i 6 anni, a meno che non abbiano difficoltà peculiari incompatibili con l’uso del dispositivo.
- Lavarsi spesso le mani è un presidio igienico sempre valido, anche in vacanza. E’ buona norma prestare attenzione all’igiene delle mani, soprattutto quando si toccano le superfici. Fate lavare le mani ai bambini per almeno 1 minuto cantando due volte “tanti auguri a te” e ricordatevi di chiudere il rubinetto dell’acqua con un fazzolettino di carta. Pulite accuratamente gli smartphone e altri dispositivi almeno una volta al giorno e evitate di farli utilizzare da altre persone, anche della stessa famiglia. Pulite le superfici dove il bambino gioca con disinfettanti a base di alcol (etanolo) al 75% o a base di cloro all’1% (candeggina)

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